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Città Temperature Percepite al mattino (° C) Temperature Percepite al pomeriggio (° C) Ven 12 Sab 13 Dom 14 Lun 15 Mar 16 Ven 12 Sab 13 Dom 14 Lun 15 Mar 16 Arezzo 5 2 0 9 10 10 Firenze 7 4 2 9 11 11 Grosseto 6 3 3 9 11 11 Livorno 7 5 4 10 11 11 Lucca 6 3 2 11 12 11 Massa-Carrara 8 6 5 12 12 12 Pisa 8 5 5 11 12 12 Pistoia 6 3 1 9 11 11 Prato 7 4 2 9 11 11 Siena 5 2 0 9 10 10 Info L’attivitá "Sintesi e tendenza a 5 giorni" prevede l’elaborazione di una tabella con previsioni delle temperature percepite per ciascun capoluogo di provincia. In particolare in questa sezione vengono riportate in sintesi le temperature percepite previste per la giornata odierna e per i due giorni successivi con una tendenza per per il quarto ed il quinto giorno, per i quali vengono indicati, con delle apposite frecce, eventuali diminuzioni o aumenti termici (vedi legenda). I dati meteorologici di input utilizzati per le applicazioni biometeorologiche sono quelli previsti dal modello meteorologico WRF-NMM, alla risoluzione di circa 12 km, sulla libreria “libmeteosalute” sviluppata internamente al CIBIC.
In dettaglio, le previsioni biometeorologiche presenti in tabella sono:
1- Temperatura percepita minima e massima
L’Apparent Temperature Index (AT), elaborato nel 1979, è stato il primo indice di calore ad essere stato impiegato negli Stati Uniti operativamente dal National Weather Service per fornire previsioni del disagio da caldo su una vasta area geografica (Bacci e Morabito 2002). Esso si basa su una serie di funzioni che permettono di stimare le reazioni del corpo umano al variare di alcune variabili ambientali e in particolare per valutare gli effetti del caldo umido sulla salute umana (Steadman 1979a,b, 1984, 1994).
Steadman ha in questo modo sviluppato varie formule che permettono di stimare la temperatura apparente considerando la combinazione tra vari parametri meteorologici.
In questo studio sono state utilizzate due versioni di calcolo di AT:
a) ATp : calcolo della temperatura apparente considerando l’effetto di temperatura dell’aria (Ta, °C) e pressione di vapore (Pa, kPa) (Steadman 1994):
ATp= 0,89 Ta + 3,83 Pa - 2,56
b) ATv: calcolo della temperatura apparente considerando anche l’effetto del vento (ms-1, misurato a 10 m dal suolo) quando la pressione di vapore è prossima a 1,6 kPa (Steadman 1994):
ATv= Ta + 3,30 Pa -0,70 V10 -4
Grazie alle sue caratteristiche, questo indice permette di tenere in considerazione l’effetto di molte variabili meteorologiche e può essere applicato in qualunque intervallo di temperatura. Peraltro tale indice permette anche di tenere in considerazione l’effetto della radiazione solare sulla percezione termica, permettendo quindi di calcolare una temperatura percepita al sole secondo la formula:
ATpvg= Ta + 3,48 Pa - 0,70 V10 + 0,70 Qg / (V10 + 10) - 4,25
dove:
V10 = velocità media del vento in un minuto, misurata a 10 m sopra il livello del mare (m/s)
Ta = Temperatura (°C)
Pa = Pressione di vapore (Kpa)
Qg = Frazione del flusso di calore per unità di superficie del corpo umano (W/m2)
La necessitá di prevedere la temperatura apparente piuttosto che la semplice temperatura dell’aria ha una grossa importanza dal punto di vista biometeorologico. La condizione termica e i possibili effetti sull’organismo umano, infatti, sono influenzati sensibilmente, oltre che dalla temperatura dell’aria, anche da altre variabili, tra cui il vento e l’umiditá relativa svolgono un ruolo tutt’altro che trascurabile. A seconda di come tali variabili interagiscono tra loro l’organismo deve sempre riuscire, mediante il sistema di termoregolazione, a mantenere la temperatura corporea il piú possibile costante (prossima a 37 C).
L’effetto del vento nelle giornate fredde é ben diverso da quello che si ha durante le giornate calde:
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- La presenza del vento, accrescendo l’evaporazione e l’asportazione di calore corporeo per convezione, influisce positivamente durante le calde ed umide giornate estive, riducendo il disagio fisiologico. E’ esperienza comune la constatazione dell’immediato sollievo dall’afa quando s’instaura il regime delle brezze o quando, anche in un locale al chiuso, mediante un ventilatore, si provoca un seppur minimo movimento dell’aria.
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- Nelle fredde e ventose giornate invernali, il vento, rimuovendo lo strato d’aria piú calda a diretto contatto con la pelle, aumenta il meccanismo di termodispersione convettivo. Il vento, infatti favorisce una maggiore dispersione termica proporzionale alla velocitá stessa.
L’umiditá, invece, agisce sempre negativamente:
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- Nelle giornate calde, tanto maggiore é il grado d’umiditá relativa presente, tanto maggiore é la difficoltá dell’organismo di smaltire il calore in eccesso, poiché risulta ostacolato il meccanismo fisiologico di raffreddamento.
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- Nelle giornate fredde ed umide, le goccioline d’acqua in sospensione nell’aria che si depositano sull’epidermide, sottraggono calore all’organismo umano attraverso i processi di evaporazione favoriti dai moti dell’aria, sempre presenti anche in condizioni di stabilitá atmosferica. Ricordiamo, inoltre, che l’acqua ha una conducibilitá termica, a paritá di temperatura, che é circa 25 volte superiore a quella dell’aria e che, quindi, l’aria umida conduce molto piú di quella secca, favorendo la perdita di calore dal corpo per fenomeni convettivi.
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Simbolo Descrizione Simbolo Descrizione Disagio da freddo molto intenso Disagio da freddo intenso Disagio da freddo moderato Disagio da freddo debole Benessere o nessun disagio Disagio da calore debole Disagio da calore moderato Disagio da calore intenso Disagio da calore molto intenso Condizioni Favorevoli Condizioni sfavorevoli Condizioni molto sfavorevoli Condizione critica Condizionare l'ambiente interno Diminuzione termica superiore a 5 ° C Diminuzione termica superiore a 2 ° C Aumento termico superiore a 5 ° C Aumento termico superiore a 2 ° C Nessuna variazione di temperatura Freddo eccessivo Caldo eccessivo Pioggia Vento Ghiaccio Abbigliamento molto pesante, tipicamente invernale per giornate gelide. Abbigliamento di oltre tre strati con cappoto pesante. E' indispensabile proteggere le estremità. Abbigliamento pesante per giornate fredde invernali, utile anche durante le ore serali, notturne o al mattino presto nelle fredde giornate tardo-autunnali o di inizio primavera. Abbigliamento di almeno tre strati e cappoto. E' necessario proteggere le estremità. Abbigliamento invernale, ma probabile anche nelle ore serali, notturne o al mattino presto nella stagione autunnale e primaverile. Abbigliamento a strati con utilizzo di giubbotto. E' consigliabile proteggere le estremità. Abbigliamento per condizioni mediamente fredde, più probabili in primavera, autunno ed inverno. Abbigliamento costituito da più strati con eventuale utilizzo di un leggero soprabito. Abbigliamento per con condizioni termiche gradevoli tendenti al freddo probabili in tutte le stagioni e prevalentemente in quella autunnale e primaverile. Abbigliamento medio costituito da due o tre strati. Abbigliamento per condizioni termiche gradevoli probabili in tutte le stagioni. Abbigliamento medio costituito in genere da due strati. Abbigliamento leggero per condizioni termiche gradevoli tendenti al caldo probabili soprattutto in estive, autunno e primava. Privilegiare un singolo strato ed abiti leggeri. Abbigliamento molto leggero per giornate calde estive, utile anche durante le ore centrali di calde giornate tardo-primaverili o di inizio autunno. Priviliegiare abiti chiari, ampi e traspiranti. Proteggersi dalla radiazione solare Freddo eccessivo Pioggia Vento Ghiaccio